L’idea di un polo tecnologico-sanitario, lanciata dal professor Franco Mosca, è rilanciata da Giuseppe Turchetti, ordinario di Economia alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Potrebbe nascere a Villafranca in Lunigiana, nei pressi del fiume Magra, il primo resort per turisti disabili d’Italia. Il progetto è quello di un polo tecnologico-sanitario alimentato con idrogeno verde, in grado di sviluppare la ricerca e accogliere e curare persone con ogni tipo di disabilità: grandi trapiantati, uremici, anziani e tutte le persone che per esigenze mediche non possono andare in vacanza.
Resort per turisti disabili: l’idea di Franco Mosca
L’idea è stata lanciata tempo fa dal professor Franco Mosca, chirurgo e clinico, emerito dell’Università di Pisa e fondatore e presidente della Fondazione Arpa, scomparso nel maggio 2020 all’età di 78 anni. In occasione del convegno Idrogeno scelta etica e sostenibile, organizzato dalla Fondazione Aqua e dall’associazione Aista nella sede del Palazzo dei Dodici a Pisa, l’iniziativa è stata rilanciata da Giuseppe Turchetti, ordinario di Economia alla Scuola Superiore Sant’Anna.
Il resort dovrebbe sorgere dalla riqualificazione di due aree abbandonate a mezzo chilometro di distanza tra loro: le fabbriche dismesse ex Panda e Trada, da 130mila e 40mila metri quadri. Uno spazio di 17 ettari tra il Magra e la ferrovia, collocato in una zona altamente strategica: adiacente un campo da golf da 700mila metri quadri, vicina ai caselli dell’autostrada e a un’ora e mezzo da Firenze e Milano.
I 40mila metri quadri dell’ex Panda sarebbero destinati al polo sanitario con all’interno una struttura di accoglienza turistica. Gli alloggi immaginati sono per anziani, accompagnati a strutture a corollario per la medicina del territorio: poliambulatori, centri diagnostici e uremici. Sui 130mila metri quadri della Trada sorgerebbe il polo tecnologico per la robotica bio-medicale di alta tecnologia da associare alla disabilità.
“Quello in Lunigiana potrebbe diventare il primo polo tecnologico e sanitario alimentato a idrogeno verde – dichiara Franco Torchia, il presidente dell’AISTA, l’associazione italiana per lo sport, il turismo e l’ambiente –. Tutto è nato perché l’anno scorso il governo ha realizzato un bando con fondi PNRR riguardo i siti industriali dismessi, ma avevamo poco tempo per presentare un progetto e abbiamo dunque scelto un terreno e un piano già esistente: quello di Mosca”.
Idrogeno verde, il piano per la Lunigiana
Le risorse complessive per le hydrogen valleys (luoghi di produzione di idrogeno in aree industriali dismesse) ammontano a 600 miliardi di euro per un totale di 49 progetti. Le iniziative puntano alla ripulitura completa del suolo su cui vengono installati gli impianti di produzione energetica e le strutture alimentate a idrogeno, senza ricorso ai diserbanti per la riqualificazione.
Quando al polo tecnologico-sanitario per la disabilità in Lunigiana, il piano finanziario è da 100 milioni di euro ma al momento manca un progetto esecutivo per il quale i promotori stanno cercando soggetti attuatori e gestori tramite un consorzio di imprese. “Grazie a questo convegno – rivela Torchia – sono stati diversi gli enti e i privati che si sono interessati a questa idea innovativa”.
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ultimo aggiornamento: 20 Novembre 2024 11:59